A night trip at Fotografia Europea in Reggio E.

Diario di una veloce visita notturna a Reggio Emilia in occasione di Fotografia Europea 2015 che potrete visitare, se ancora non l’avete fatto fino al 26 luglio. Avevo a disposizione solamente tre ore ed ho cercato di studiare un itinerario che mi permettesse di visitare le mostre più interessanti, cercando comunque di avere abbastanza tempo per visionare le varie opere esposte.

Partendo dai Chiostri di San Domenico ho apprezzato le foto di Sergio Romagnoli semplici e d’impatto, senza ghirigori, ma efficaci e la mostra “Found photos in Detroit” di Arianna Arcara e Luca Santese di forte denuncia sociale.

E poi di corsa verso Palazzo da Mosto, lì vicino… Splendido Palazzo restituito agli antichi splendori da poco ed ancora fresco di restauri ospita la rassegna “No Man Nature” con foto di Pierluigi Fresia, i boschi e gli alberi glaciali di Darren Almond, una originale installazione erbivora di Batias Sucher, le astrazioni colorate di Thomas Ruff e le toccanti immagini perse in tempeste di sabbia dal sapore post atomico del fotoreporter Richard Mosse scattate in Iraq…

E dopo le emozioni di Palazzo da Mosto si va verso il Palazzo dei Musei riallestito da poco in chiave decisamente moderna pur conservando l’impronta originale voluta dallo Spallanzani della raccolta sette-ottocentesca. All’interno possiamo ammirare le opere di Joan Fontcuberta dedicate a “Gastropoda” (lumache) e “Fauna secreta” un mondo onirico e darkeggiante, segreto, quasi celato di certa fauna animale… Salendo ai piani superiori vi stupiranno la Tazza d’oro ed un allestimento che è una vera esplosione di colori e di aromi, la Croce di Parmeggiani luce e colori sapientemente miscelati con mille spezie, una gioia per gli occhi e l’olfatto… E poi una mostra dedicata alla fantasia ed all’ingegnosità del popolo reggiano, oltre ad una rassegna del meglio della cucina arzàna in occasione dell’Expo…

Una breve visita alla Galleria Parmeggiani, onestamente più interessante delle mostre ospitate e poi a fianco allo spazio Gerra per vedere la frizzante ed interessante mostra dedicata alle immagini del mondo jazz di Riccardo Schwamenthal  “e lo chiamano Jazz…” Immersione totale negli anni favolosi del jazz, con la presenza di tutti i miti nelle loro fugaci apparizioni italiane, con le immagini in puro bianco e nero, luci ed ombre di un epoca svanita.

E finalmente verso il piatto forte della serata ai Chiostri di San Pietro, quest’anno ospitavano un ampia panoramica delle opere di Olivo Barbieri con “Ersatz lights, case study #1 east west“, fotografo dal tatto fine e rarefatto, mi ricorda tantissimo Ghirri e le sue atmosfere di sospensione,  utilizza la luce nelle foto notturne per creare nuovi equilibri ed altri mondi, altre visioni possibili oltre alle apparenze e al visibile… Una rassegna dedicata a Gagarin ed all’epoca della conquista dello spazio da parte dell’URSS, particolare ed originale e al piano inferiore una serie di foto dell’agenzia Noor dedicate ai cambiamenti climatici ed all’inquinamento del nostro pianeta “A Noor journal on the changing planet 2009-2015” foto dalla bellezza struggente ed inquietante sul nostro futuro prossimo venturo… E poi la fatidica frase <Signori sono le ventitre si chiude!!!> ha interrotto il breve tour riportandomi verso strade e realtà più terrene…

A’ bientôt…

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